Papa Martino V (Oddone Colonna)

 

Da Genazzano a
Costanza
Oddo o Oddone, figlio di Agapito Colonna, signore di Genazzano, e di Caterina Conti, nacque a Genazzano nel 1368 o, più probabilmente, in una data collocabi
le tra il 25 gennaio 1369 e il 25 gennaio 1370. Tale datazione si ricava da un docu-
mento in cui gli viene assegnato il beneficio del Priorato di S. Maria di Bevagna, Diocesi di Spoleto, in data 25 gennaio 1391, e in cui Oddone è denominato “magister”, “notarius papae”, essendo “in vicesimo secundo etatis sue constitutus”.
Il 14 febbraio 1387, appena diciottenne, è nominato canonico della cattedrale di Lüttich, mentre a partire dal 23 ottobre 1391 è citato come Priore di S. Maria di Bevagna. Nel 1401 viene nominato amministratore della Chiesa di Palestrina. Il 12 luglio 1405 è nominato da Papa Innocenzo VII Cardinale diacono del titolo di S. Giorgio in Velabro.
Come Cardinale partecipa all’elezione dei Pontefici Gregorio XII, Alessandro V e Giovanni XXIII. Nel febbraio 1411 viene nominato vicario generale in Perugia, Todi, Orvieto e Umbria.
Si reca al Concilio di Costanza al seguito di Giovanni XXIII.

Al Concilio di Costanza
Dal 1378 la Chiesa viveva il dramma del cosiddetto “Grande Scisma”, una lacerante divisione interna, con gruppi che facevano capo a tre diversi Pontefici (le tre “obbedienze”). 
Nel 1414, quando il Re dei Romani Sigismondo di Lussemburgo, difensore della Chiesa, convoca il Concilio di Costanza, regnano, infatti, contemporaneamente tre Papi: uno a Roma, Gregorio XII (Angelo Correr), uno ad Avignone, Benedetto XIII (Pietro de Luna) e un altro a Pisa, Giovanni XXIII (Baldassarre Cossa). Per sanare l’assurda divisione della Chiesa e avviarne la riforma, come pure per sanzionare le eresie di Wiclif e Huss viene indetto, con una Bolla del 9 dicembre 1413, un Conci-
lio da celebrare a Costanza, nella Germania del Sud, al confine con la Svizzera. 
Il Concilio viene aperto, il 5 novembre 1414, da Papa Giovanni XXIII. Questi,
però, nel marzo del 1415, fugge da Costanza per rifugiarsi a Sciaffusa. Il 29 maggio successivo il Concilio, durante la XII Sessione, depone il Pontefice, che muore il 22 novembre 1419.
Il Papa romano Gregorio XII annuncia la sua abdicazione il 4 luglio dello stesso anno. Invece Benedetto XIII, residente ad Avignone, non cede alle pressioni dell’Imperatore Sigismondo, che chiede la sua abdicazione, e viene anch’egli deposto dal Concilio il 26 luglio 1417, nella XXXVII Sessione.
Il Concilio deve così occuparsi, oltre che della questione della predicazione eretica di Huss, seguace di Wiclif, anche dell’elezione di un nuovo e unico Papa, che fosse da tutti riconosciuto e accolto come il legittimo Successore di Pietro.

Il Conclave
La Sede vacante viene proclamata il 30 maggio 1417. Nella Sessione XLI, dell’8 novembre 1417, si decidono le modalità di svolgimento del Conclave.
Il Conclave si apre la stessa sera dell’8 novembre, nella Kaufhaus (Loggia dei Mercanti) di Costanza, sede designata da Sigismondo. All’elezione partecipano 23 cardinali e 6 delegati per ciascuna delle cinque grandi Nazioni: Italia, Germania, Francia, Inghilterra e Spagna, cioè 53 votanti in tutto. Nonostante la complessità della procedura l’accordo tra tutti i partecipanti viene raggiunto dopo soli tre giorni, e questo sembra quasi un miracolo operato dallo Spirito Santo.
Durante il Conclave i partecipanti al Concilio, il clero e i fedeli di Costanza si recano processionalmente davanti alla sede cantando il Veni creator, in un clima di intensa pietà e di grande commozione, oltre che di trepida attesa.

L’Elezione
L’11 novembre 1417, all’ora decima, mentre è in corso la processione a cui partecipa anche il Re dei Romani Sigismondo, viene eletto Papa, quasi all’unanimità, il Cardinale Oddone Colonna di Genazzano, che prende il nome del Santo del giorno, e assume così il nome di Martino V. La sua Elezione, ritenuta legittima e da tutti riconosciuta, è salutata con grandissima gioia da tutto l’Occidente, perché mette fine al Grande Scisma che lacera la Chiesa da quarant’anni, dal 1378 al 1417.
Non avendo ricevuto gli Ordini Sacri, Oddone viene consacrato diacono il 12 novembre, sacerdote il 13 e vescovo il 14. L’incoronazione avviene nella cattedrale di Costanza il 21 novembre 1417. Per tale solenne cerimonia e per la singolarità dell’Elezione viene redatto un nuovo cerimoniale che si adatta alla particolare condizione di Oddone.
La sua Elezione è motivata, oltre che dalla nascita illustre, dalla sua pietà e moderazione, dalla sua esperienza negli affari e nei rapporti diplomatici. Gode fama di essere semplice e dolce, estraneo agli intrighi di corte.
Pochi mesi dopo, il 22 aprile del 1418, nella Sessione XLV, Martino V dichiara chiuso il Concilio, riconosciuto poi come Ecumenico da Papa Eugenio IV nel 1446.
Sorge, allora, la questione di dove risiedere, di quale debba essere la Sede del Successore di Pietro. L’Imperatore propone Basilea, Magonza e Strasburgo; i Francesi propendono per un ritorno ad Avignone; molti auspicano, invece, un ritorno a Roma, l’antica sede del Pontefice romano. Martino V decide di ritornare a Roma, anche se le circostanze non sono del tutto favorevoli. Nel cammino verso Roma tocca Sciaffusa, Berna e Ginevra; quindi Pavia e Milano, dove arriva il 18 ottobre 1418. Qui consacra l’altare maggiore del Duomo, motivo per cui una sua statua compare nel transetto. Passa, poi, per Brescia e il 24 ottobre arriva a Mantova. Nel febbraio del 1419, toccando dapprima Ferrara, arriva a Firenze, dove consacra la chiesa di S. Egidio. Il 9 settembre lascia Firenze per dirigersi a Roma, dove arriva il 28.

A Roma
Il 30 settembre 1420 fa il suo ingresso trionfale a Roma e da S. Maria del Popolo procede processionalmente fino alla basilica di San Pietro.
A 33 anni dall’ultimo Giubileo, celebrato nel 1390, indice un Giubileo che, seppur in tono minore, si svolge tra il 1423 e il 1424. É il primo Giubileo in cui viene aperta una Porta Santa. Il 26 maggio 1426 promuove la prima creazione cardinalizia del suo Pontificato: tra i nuovi cardinali il nipote Prospero (nomina in pectore, pubblicata solo l’8 novembre 1430).
Il 20 febbraio 1431 muore per apoplessia, e nello stesso giorno si verifica un’eclisse di sole.
Viene sepolto nella basilica di San Giovanni in Laterano, davanti all’altare maggiore. La lastra tombale bronzea, collocata nel 1445, proviene da Firenze, ed è attribuita a Simone Ghini, o a qualche artista della cerchia di Donatello: ne è com
mittente il nipote cardinale, Prospero.
 Ai piedi della sua figura un cartiglio così lo ricorda: Martinus PP. V sedit annos XIII mens. III dies XII. Obiit an. MCCCCXXXI dies XX febrarii. Temporum suorum felicitas. Oddone Colonna di Genazzano, Papa Martino V, fu, dunque, “la felicità dei suoi tempi”, e il suo Pontificato segnò un’epoca nuova per la Chiesa Cattolica, e per la città di Roma l’inizio del Rinascimento.

Mons. Pasquale Iacobone,
Responsabile del Dipartimento Arte e Fede del Pontificio Consiglio della Cultura.